Colleghi di lavoro sfasciafamiglie? I più numerosi sono gli italiani. Il
nostro Paese detiene infatti il record di relazioni amorose sul luogo
di lavoro, che spesso mettono in crisi il matrimonio. A sostenerlo è
l’Associazione avvocati matrimonialisti italiani (Ami). Sono le infedeltà coniugali a
scatenare, secondo il centro studi dell’Ami, il 40% delle crisi
coniugali. E il 60% di queste infedeltà avviene sul luogo di lavoro.
Sempre più spesso tra colleghi si instaurano infatti vere e proprie
relazioni amorose che a volte durano anni all’insaputa dell’ignaro
coniuge tradito, che spesso conosce l’insospettato partner della moglie o
del marito.
Molti italiani realizzano così vite parallele ammantate di normalità: un
numero non trascurabile di coniugi cresce figli concepiti fuori dal
matrimonio. Non a caso, spiega Gian Ettore Gassani,
presidente dell’Ami, le indagini degli investigatori privati che
iniziano a cercare prove di eventuali tradimenti partono sempre, come
prima opzione, dalla ricerca della tresca sul luogo di lavoro. “I luoghi di lavoro a maggiore rischio-tradimento – dice Gassani – sono nell’ordine ospedali e cliniche, studi professionali, redazioni giornalistiche, pubblici uffici e banche.
Tra le infedeltà coniugali consumate tra colleghi spiccano anche quelle a sfondo omosessuale (7% dei mariti, 5% delle mogli)”.
“Quando queste relazioni extraconiugali diventano stabili - continua – il
traditore cambia radicalmente atteggiamento nei confronti del coniuge
rifiutando i rapporti sessuali, il dialogo e ogni forma di condivisione
coniugale. Inoltre il coniuge infedele quasi sempre commette errori
fatali (abuso delle telefonate sul cellulare in entrata ed uscita o
cellulare sempre spento, sms e e mail compromettenti non cancellati,
scontrini di ristoranti e ricevute di alberghi non distrutti, tracce di
trucco o profumo o il classico capello biondo sulla spalla). Altri
errori determinanti sono chiudersi in bagno per telefonare o portare
sempre con sé, in ogni luogo della casa, il cellulare”. Statisticamente Milano è la città in cui percentualmente, secondo gli studi dell’Ami, si consuma il maggior numero di tradimenti, seguita a ruota da Roma, Bologna, Torino. Nel sud la città in cui si registrano maggiori infedeltà coniugali è Napoli.