sabato 7 maggio 2011

E’ in libreria Kiss Face

Kiss face è la novità editoriale a tematica LGBT di Giorgio Ghibaudo: un’opera che racconnta un collaudato rapporto tra omosessuale e fag hag in uno scoppiettante ‘road book urbano’, ricco di fantasia e colpi di scena. Abbiamo intervistato l’autore.
Giorgio, presentati brevemente ai lettori di Pegaso.
Sono Giorgio Ghibaudo, e vivo da qualche anno a Torino (sono originario di Venaria Reale). Mi occupo di un settore – la cosmesi vegetale – che esula totalmente dalla narrativa. Adoro il cinema (il mio film preferito è Chinatown, che non è nemmeno a tematica LGBT!). Mi occupo di volontariato come responsabile del Settore Cultura del Comitato Provinciale Torinese (Ottavio Mai) di Arcigay. Ciò che mi piace dello scrivere è potermi muovere nel tempo e nello spazio, senza limiti imposti, creando e inventando situazioni (nelle quali avrei voluto vivere), frasi (che avrei voluto sentire) e personaggi (che mi sarebbe piaciuto incontrare). Una specie di delirio di onnipotenza malcelato? Non lo escluderei a priori…
Kiss Face è il tuo esordio con la narrativa. Che cosa racconti?
Posso riassumere la trama del romanzo con le seguenti parole: a volte una ragazza eterosessuale abbastanza sciroccata è sufficiente per far ‘uscire dall’armadio’ un coetaneo gay decisamente imbranato. Si tratta di un flashback sul rapporto di amicizia che lega Paolo, universitario gay, a Francesca. La narrazione comincia dal momento in cui si incontrano nei bagni della Facoltà di Lingue di Torino e termina con il ritorno di lei dal viaggio di nozze, giusto in tempo per partecipare a un Pride. I temi trattati, oltre ovviamente all’amicizia, sono il coming out (e la paura che lo precede), l’omofobia (compresa quella interiorizzata), la ricerca di un compagno, di un’identità e la libertà di essere come meglio si crede senza che qualcuno si permetta di stabilire per te e per gli altri un’esistenza preconfezionata.
E’ un romanzo autobiografico?
Il personaggio di Francesca e le sue sfaccettature nascono da un mix di persone eccentriche conosciute negli anni. Invece il fatto che il protagonista maschile, Paolo (che nel corso della vicenda patisce reiterate e laceranti delusioni sentimentali) abbia lo stesso nome della persona che mi ha brutalmente abbandonato poco prima che iniziassi a scrivere il romanzo, è una pura coincidenza… O forse cercavo, nello scrivere questa vicenda, una sorta di catarsi per interposta persona… Chi può dirlo?
E’ difficile pubblicare oggi romanzi?
Sì. Se poi il romanzo è a tematica LGBT, ancora di più
Sei molto attivo su Anobii con un gruppo di discussione che si chiama Pagine LGBT. Che cos’è?
Con Arcigay Torino e Marco Giusta (neopresidente del nostro comitato) organizziamo mensilmente una serata, presso la libreria Lego Libri, che prende il nome di Pagine LGBT – Incontri con gli autori. In queste occasioni presentiamo, insieme agli autori, i loro romanzi, saggi, fumetti e racconti a tema LGBT. Sono stati con noi, tra gli altri, Bert D’Arragon, Margherita Giacobino, Gianluca Polastri, Julie Maggi, Andrea Demarchi, Chiara Cavina, Sciltian Gastaldi e Carlotta De Melas. Presto avremo con noi anche Alessandro Fullin con il suo nuovo romanzo. Sono delle belle occasioni, per tutti, per capire (e “monitorare”) come le tematiche a noi care vengono trattate da noi stessi ma anche da autori eterosessuali (per ora solo donne, ma non si sa mai). Il gruppo Pagine LGBT su Anobii, invece, si occupa di catalogare tutti i libri presentati (e tutti quelli pubblicati in passato dagli autori che abbiamo coinvolto nelle nostre serate in libreria) in modo da creare per gli utenti di Anobii un database di riferimento. Cioè spunti di lettura sempre utili per tutti che invogliano e motivano la gente a seguirci nelle attività culturali (e non solo) del nostro comitato.
Quali sono gli interessi dei lettori lgbt italiani?
Non ho fatto sondaggi, ma se il pubblico LGBT aspettava da anni di leggere una commedia in cui una ragazza eterosessuale dal carattere trascinante aiuta un amico gay nel suo percorso di auto-accettazione, credo che Lineadaria (la casa editrice che pubblica Kiss Face) dovrà prepararsi a una serie di ristampe…
Presenterai Kiss Face al festival di cinema lgbt di Torino. Emozionato?
Per ora l’ansia è ancora sotto i livelli di guardia e posso garantire che inizierò a tremare solo qualche giorno prima della presentazione. Più che emozionato sono contento di fare effettivamente parte, come “co-protagonista”, di questa edizione, di un festival cinematografico che seguo, come spettatore, con passione, da molti anni, un festival che ha come slogan “i film che cambiano la vita”. Nei suoi 26 anni di vita, Da Sodoma a Hollywood l’ha sicuramente cambiata (in meglio) a tanti di noi. È un festival che, come tutti quelli “a tema”, dobbiamo sostenere e incoraggiare soprattutto in questa edizione alla quale è stato tolto all’ultimo momento il patrocinio della Regione Piemonte. Un patrocinio che invece era stato sempre concesso, a prescindere dal “colore” della giunta, negli ultimi 26 anni. Un (pessimo) esempio dell’aria che ci tocca respirare. E non faccio nomi… ma se qualcuno volesse farli, io non mi opporrei…

Fonte:Pegasonline.net